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Oltre l'Orizzonte

Associazione per la promozione del benessere psichico

"È grave essere diversi?"
"È grave sforzarsi di essere uguali: provoca nevrosi, psicosi, paranoie. È grave voler essere uguali, perché questo significa forzare la natura, significa andare contro le leggi di Dio che, in tutti i boschi e le foreste del mondo non ha creato una sola foglia identica a un'altra."
- Paulo Coelho, Veronica decide di Morire -

Il 3 settembre 2015 è stato firmato il patto per la salute mentale richiesto dalle associazioni di familiriari e utenti dei servizi di salute mentale.

PATTO PER LA SALUTE MENTALE

INDICE:

Premessa generale

Definizione delle aree di intervento prioritario

Bibliografia e normativa di riferimento esaminata

Analisi dei gap (allegato 1)

PATTO PER LA SALUTE MENTALE TRA

AZIENDA USL 3 DI PISTOIA

PROVINCIA DI PISTOIA

SOCIETA’ DELLA SALUTE PISTOIESE

SOCIETA’ DELLA SALUTE VALDINIEVOLE

 E LE ASSOCIAZIONI

OLTRE L’ORIZZONTE

SOLIDARIETA’ E RINNOVAMENTO

BELLA MENTE

ALBATROS

 PREMESSA GENERALE

 Il Patto per la Salute Mentale, documento programmatico per la realizzazione delle azioni nei prossimi anni, rappresenta il risultato del lavoro congiunto di analisi, approfondimento e confronto tra i diversi soggetti, istituzionali e non.

 Il percorso, attraverso il metodo del confronto, è scaturito dalle richieste presentate in documento formale a firma delle associazioni, dalla rilevazione della situazione esistente a Pistoia a partire dai dati di analisi sulle cartelle cliniche, dalla rilevazione delle buone pratiche applicabili/applicate nei servizi di salute mentale e dalle criticità rilevate nel corso degli audit sistemici organizzati nel corso del 2014 e da superare affinché possano essere soddisfatti gli standard previsti dalla L.R. n.51/2009 e dal regolamento attuativo n. 61R del 28/03/2012.

Allo scopo di individuare le azioni prioritarie da perseguire si è tenuto conto di una serie di indicazioni nazionali ed internazionali, così come esplicitati nella Dichiarazione di Helsinki (2005) e nel Libro Verde (2006), nel P.I.S.S.R. vigente e nel Piano di azioni nazionale per la salute mentale (all.A, Conferenza stato regioni del 24/01/2013).

Obiettivo generale del presente Patto è dare continuità, sostenere e rafforzare la collaborazione ed il raccordo tra i soggetti istituzionali competenti nell’area della Salute Mentale ed i soggetti del Terzo Settore impegnati, con l’obiettivo generale di promuovere e realizzare percorsi di inclusione sociale delle persone con disagio psichico, partendo dal rilevamento comune dei bisogni, co-progettando, condividendo, coordinando e monitorando gli interventi con tutti i soggetti coinvolti, anche attraverso lo strumento dei tavoli di lavoro congiunti intesi come laboratorio e osservatorio. Il tutto ripensando ad un ruolo nuovo e strategico dell’auto-mutuo aiuto. Concetto chiave alla base di tutto il lavoro è quello di “Recovery”, intesa come la possibilità di sviluppare e trasformare le potenzialità personali per superare le limitazioni che il disturbo porta con sé.

 In tal senso le azioni promosse si realizzeranno negli ambiti di competenza sanitaria dell’AUSL e socio-assistenziale propri dell’Ente Locale e, nel rispetto delle competenze di ogni Istituzione; tutti i soggetti firmatari del Patto si adopereranno per la promozione di sinergie finalizzate al miglioramento della qualità della vita delle persone affette da disturbi psichici attraverso una presa in carico sanitaria efficace e attraverso l’integrazione socio-sanitaria.

L’Ente individuato come referente unico del processo di integrazione socio-sanitaria è la Società della Salute.

 In questa prospettiva il metodo della partecipazione e del coinvolgimento attivo dei soggetti competenti e dei rappresentanti del Terzo Settore é l’elemento costitutivo e fondativo della definizione del Patto. Sono quindi invitati ad aderire al Patto tutti i soggetti competenti e coinvolti in azioni inerenti le diverse tematiche: sia gli organismi sanitari istituzionali, AUSL3 di Pistoia con i relativi servizi di salute mentale per adulti e minori e per le tossicodipendenze, della cui gestione sono responsabili, sia i soggetti del Terzo Settore.L’aspetto etico e politico dei diritti e della uguaglianza tra cittadini costituisce l’assunto di base su cui costruire un patto territoriale.

 Il metodo attraverso il quale perseguire il conseguimento degli obiettivi sanciti nel Patto prevede che sia effettuata l’analisi del bisogno, che siano formulati progetti terapeutici nei quali siano previste verifiche di efficacia.

DEFINIZIONE delle AREE di INTERVENTO PRIORITARIO

Si individuano le seguenti aree prioritarie per la cui realizzazione è condizione necessaria la collaborazione/integrazione tra gli Enti firmatari del presente Patto:

AZIENDA USL 3 PISTOIA – SOCIETA’ DELLA SALUTE PISTOIESE – SOCIETA’ DELLA SALUTE DELLA VALDINIEVOLE – PROVINCIA DI PISTOIA

e le associazioni:

OLTRE L’ORIZZONTE - SOLIDARIETA’ E RINNOVAMENTO - BELLA MENTE – ALBATROS.

 LA PREVENZIONE, L’INDIVIDUAZIONE PRECOCE degli ESORDI e LA CONTINUITA’ SALUTE MENTALE INFANZIA ADOLESCENZA– SALUTE MENTALE ADULTI

  1. Focalizzare gli interventi di prevenzione sulla popolazione giovanile (adolescenti e giovani adulti) in merito a tematiche individuate dagli strumenti di pianificazione zonale.
  2. Privilegiare la scuola come luogo che permette il più ampio contatto con la popolazione di riferimento per le azioni di prevenzione.
  3. Promuovere e sviluppare azioni sistematiche e coordinate di informazione, sensibilizzazione e lotta allo stigma e ai pregiudizi con il concorso, in collaborazione, di tutti i soggetti competenti, dei servizi pubblici di salute mentale per minori e adulti e tossicodipendenze, della scuola e dei soggetti del Terzo Settore.
  4. Individuare precocemente i disturbi psichici gravi in fase di esordio rafforzando i programmi di prevenzione integrati con la NPI nella fascia di età compresa tra i 15 e 21 anni con particolare attenzione alla gestione dell’emergenza e dei momenti di crisi.
  5. Porre attenzione al disagio giovanile e agli insuccessi scolastici e i drop out.
  6. Incentivare la costituzione di équipe integrate SMIA – SMA per i casi di passaggio al raggiungimento della maggiore età allo scopo di garantire continuità assistenziale.
  7. Progettare un piano di formazione specifico sulle tematiche di cui ai punti sopra con i PLS e MMG e inserire momenti strutturati (audit) di verifica dei percorsi integrati e condivisi.
  8. Porre particolare attenzione alle problematiche inerenti il disturbo dello spettro autistico: mettere in atto strategie per una diagnosi e una presa in carico precoci, con la massima integrazione possibile fra strutture AUSL e strutture convenzionate (Fondazione MAiC e Agrabah); curare il passaggio dei soggetti affetti da autismo dall’età evolutiva all’età adulta, offrendo loro opportunità adeguate di inserimento nella società (centri a carattere socio-riabilitativo, centri a carattere prevalentemente sociale), ma anche sostegno individuale: formazione, inserimento - nei casi a più alto funzionamento - nel mondo del lavoro.

 PRESA IN CARICO DEI PAZIENTI CON BISOGNI COMPLESSI _ formulazione e monitoraggio dei Progetti Terapeutici Riabilitativi Individualizzati (PTR-I)

Il progetto deve descrive i programmi terapeutico-riabilitativi o socio-riabilitativi che si possono attivare per l’utente in carico alla Salute Mentale con bisogni socio-sanitari complessi; in particolare il PTR-I deve esplicitare i problemi prevalenti e gli obiettivi (a breve, medio e lungo termine), la tipologia degli interventi da attuare e con quali risorse, quindi i piani di verifica che devono essere almeno trimestrali. Lo stile di lavoro che sottende il progetto deve privilegiare il criterio della continuità dell'intervento terapeutico-riabilitativo a prescindere dai luoghi dove questo si concretizza. Nella formulazione del piano l’utente, e dove possibile la famiglia, assumono un ruolo centrale partecipando alla definizione degli obiettivi da perseguire nel breve, medio e lungo termine ed esprimendo formale adesione/consenso al percorso proposto e condiviso.

Integrazione dei servizi specialistici della Salute Mentale con i servizi delle cure primarie, utilizzando le sedi delle Case della Salute, al fine di migliorare l’efficacia e l’appropriatezza delle prestazioni.

Rafforzare la relazione tra UU.FF.CC. Salute Mentale Adulti e U.F.C. Ser.T. per pazienti con doppia diagnosi, considerando anche il problema del gioco d’azzardo.

RAFFORZAMENTO E SVILUPPO DELL’ISTITUTO DELL’AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO

Viene considerata molto positiva l’esperienza condotta nel territorio della Provincia di Pistoia su questo tema, scaturita dall’adozione di un protocollo d’intesa tra la Provincia di Pistoia, l’Articolazione Zonale della Conferenza dei Sindaci Zona Pistoiese, l’AUSL 3, la Società della Salute della Valdinievole, la Procura della Repubblica, il Tribunale di Pistoia, la Consulta del Volontariato di Pistoia, il Comitato di Partecipazione e la Consulta del Terzo Settore della Valdinievole.

Gli enti firmatari del presente Patto intendono proseguire in questa direzione per facilitare la diffusione di informazioni, il sostegno agli utenti e alle loro famiglie che necessitino del supporto di un amministratore di sostegno, nonché il reperimento di questi ultimi e la loro formazione nello specifico ambito della salute mentale.    

 DIMENSIONE dell’ABITARE – “dalla residenzialità all’abitare supportato”

  1. Promuovere nelle azioni concrete e nelle iniziative di informazione una cultura dell’abitare che sia rispettosa dei diritti e delle scelte della persona;
  2. Promuovere e favorire l’inserimento abitativo nelle diverse forme di “abitare supportato”/“abitare assistito” che sostengono e consentono l’inserimento sociale, territoriale ed il percorso verso l’autonomia delle persone con disagio psichico, sostenendo buone pratiche già attive nel territorio che vedono un forte coinvolgimento di istituzioni, AUSL, Terzo Settore, Servizi territoriali.
  3. Sviluppare sinergie tra Comuni e AUSL nelle politiche e nelle azioni volte a promuovere sperimentazioni di housing sociale, anche in collaborazione con soggetti non istituzionali, favorendo in particolare l’integrazione tra le progettualità in tema di residenzialità rivolte alle Persone in stato di fragilità. A tal fine occorrerà definire “una riserva” di quote alloggi di edilizia pubblica.
  4. Prevenire il rischio di ghettizzazione personale e strutturale quale conseguenza degli inserimenti abitativi dei soggetti affetti da disturbi psichici.
  5. Sviluppare l’integrazione degli interventi relativi all’abitare con quelli dell’ambito del lavoro e della socializzazione

 

 DIMENSIONE LAVORO –

La Provincia di Pistoia, in quanto responsabile per l’applicazione degli obblighi di cui alla legge 68/99 e dell’attuazione delle politiche attive del lavoro volte a favorire l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità in cerca di occupazione, favorisce l’integrazione dell’attuazione delle politiche di propria competenza attraverso la promozione della rete di sostegno alle politiche e alle azioni per l’occupazione in particolare :

  • Il consolidamento dell’integrazione dei servizi pubblici che si occupano di salute mentale ciascuno in base alle proprie competenze così come risulta dal Protocollo d’intesa sottoscritto il 24/09/2014 tra USL3 di Pistoia e Provincia di Pistoia per l’inserimento al lavoro delle persone con disabilità L.68/99 con particolar riferimento alle persone con patologie psichiatriche
  • l’attuazione del Piano triennale 2014 – 2016 per l’occupazione delle persone con disturbo mentale sul territorio della Provincia di Pistoia approvato con Deliberazione di Giunta provinciale n.116/2014 che prevede il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati nell’attuazioni delle azioni da intraprendere.
  • La predisposizione, qualora risulti necessario, accordi con enti/aziende per favorire l’applicazione delle leggi vigenti per l’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati, anche attraverso il sostegno ad iniziative innovative preventivamente concertate.

 Sviluppare attività di supporto tra soggetti pubblici che a vario titolo si occupano di salute mentale e ciascuno per la propria competenza, nei confronti della Provincia di Pistoia nell’attuazione delle politiche attive rivolte a persone disabili iscritte alla legge n.68/99 e delle fasce deboli in particolare favorendo l’integrazione tra i tirocini extracurriculari attivabili dai Servizi per l’impiego e l’attivazione di borse lavoro di competenza delle USL e dei comuni e/o delle Società della Salute presenti sul territorio.

 TUTELA della SALUTE MENTALE IN CARCERE

  1. Promuovere a tutti i livelli, servizi e cittadinanza, una cultura dell’accoglienza e del reinserimento sociale dei soggetti sofferenti psichici autori di reato.
  2. Facilitare, in collaborazione con gli altri soggetti competenti (Regione, AUSL, Amministrazione penitenziaria, Magistratura ordinaria e di sorveglianza, associazionismo e Terzo Settore), la costruzione di una rete per creare le condizioni di maggiore tutela possibile per i soggetti con patologia psichiatrica severa dimessi dagli istituti di pena, favorendo la creazione di condizioni per mettere in opera percorsi individualizzati che prevedano un graduale reinserimento sociale.
  3. Implementare la realizzazione dei percorsi individualizzati di cura e risocializzazione, con la consapevolezza che per il successo di tali percorsi le azioni necessarie passano attraverso l’area dell’abitare e del lavoro.
  4. Avviare e sostenere progetti sperimentali di inclusione sociale per le persone con patologie mentali severe dimesse dal carcere o in via di dimissione dall’OPG.

BIBLIOGRAFIA E NORMATIVA ESAMINATA

- “Declaration and Action Plan di Helsinki “, 2005

-“Green Paper on MentalHealth”, approvato da Unione Europeanel 2005 e sottoposto a consultazione nel corso del 2006

-WHO Europa “Patto Europeo per la salute mentale e il benessere”, 2008

-Linee di indirizzo per la Salute Mentale, 2008

-DPCM 1 aprile 2008 sul trasferimento della sanità penitenziaria dall’Amministrazione della giustizia al SSN

-Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, recepita con legge 18/2009

- “Regolamento di attuazione della legge regionale 5 agosto 2009 n. 51 in materia di autorizzazione ed accreditamento delle strutture sanitarie”

-PSR Toscana

-Piano Sanitario Integrato

-Conferenza Stato Regioni del 24/01/2013 per approvazione del documento “Piano di azioni nazionale sulla salute mentale” (All. A stesso accordo)

ANALISI DEI GAP – allegato 1

  1. COSTITUZIONE DELLA RETE INTEGRATA DEI SERVIZI PER LA TUTELA DELLA SALUTE MENTALE 
OBIETTIVO / REQUISITO
Istituire formalmente la rete integrata dei servizi per la tutela della salute mentale in età adulta
Istituire formalmente la rete integrata  dei servizi per la tutela della salute mentale nell’infanzia e adolescenza
PROCESSO ATTUALE(“AS IS”)  
Non sono attive reti strutturate ed integrate per la tutela della salute mentale:disomogenea distribuzione sul territorio dei servizi socio-sanitari (modelli organizzativi diversificati che garantiscono prestazioni diverse, in relazione alle proprie vocazioni e professionalità e non ai bisogni del bacino di utenza); carenza di percorsi strutturati e condivisi tra i diversi attori istituzionali coinvolti; iniquità nell’accesso ai servizi e alle strutture, non solo per carenza di strutture ma di coordinamento tra i vari nodi della rete.

Un altro punto nodale sono le carenze culturali/formative degli operatori che operano nelle strutture sanitarie e sociali che ostacolano la definizione e l’attuazione di percorsi assistenziali di presa in carico e cura dei pazienti con disturbi psichici

 
OBIETTIVI STRATEGICI(“TO BE”)  
Istituzione di una rete integrata di servizi al fine di garantire:1.      i livelli essenziali di assistenza in salute mentale previsti dal piano di azioni nazionale della salute mentale (all. A Conferenza Stato-Regioni 2013)   ovvero percorsi di presa in carico e cura esigibili” dai cittadini (= DIRITTO DEL CITTADINO); PSSR 2012 - 2015

2.      equità ed appropriatezza l’accesso ai servizi socio-sanitari;

 

 
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